Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS

Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS Padova

TESTIMONIANZA REBESCHINI

IL NOSTRO, DUE VOLTE NOSTRO, FESTIVAL

 

La Compagnia Teatro della Gran Guardia è un po’ speciale, all’interno della realtà legata al Festival, a Luciano Castellani e a Giovanni Calendoli, essendo nata proprio con loro e su loro proposta.

Era la fine degli anni ottanta quando, dopo un’esperienza teatrale che ci aveva visti tutti coinvolti, Luciano e Giovanni proposero a me e a Guido Spinello di fondare una Compagnia professionale che ripercorresse l’itinerario artistico del mestiere dell’attore e rinverdisse quindi la tradizione della Compagnia di repertorio. Un’occasione da non perdere, quella di associarsi con personalità del mondo della cultura e del teatro così importanti e il fatto che credessero in noi tanto da farci una tale proposta. Nasceva così, la Compagnia, con spettacoli su Ruzante, sulla nascita della lingua italiana e viva via nella storia del tempo. Era anche immancabile che non si guardasse, con rispetto e convinzione, al teatro per i ragazzi. La prima produzione fu laFiaba del Mago magro magro e della Fata grassa grassa., spettacolo che, diretto da Luciano Castellani, partecipò (la prima volta per noi) al XII Festival, ovviamente fuori concorso, dato il nostro diretto coinvolgimento. Ciò non tolse, a me e a Guido, neofiti in un’esperienza festivaliera, l’euforia delle emozioni e delle trepidazioni del debutto in una rassegna così importante a livello nazionale. Ma come non ricordare, e mi capita ogni volta che ripeto lo spettacolo, quella bambina che in un teatro straripante di spettatori (avevo la sensazione che fossero persino attaccati ai muri), in un silenzio attento, in risposta alla cantastorie che raccontava di un signore così pigro che non si alzava mai dal letto prima di mezzogiorno, si alzò gridando felice Come la mia mamma Lascio immaginare la risata generale e… la mamma? Nessuna l’ha vista! Sono seguiti altri spettacoli, negli anni, portati al Festival: Distruffatù e l'incantesimo sulla città , Le meravigliose avventure di Ulisse,  La storia di Giacomino e del sasso da minestra, spettacoli che ancora oggi continuiamo a rappresentare in tutta Italia e che ci riempiono di grandi soddisfazioni. Un particolare pensiero va proprio a quel debutto con la Fiaba del Mago magro magro e della Fata grassa grassa, che continua dopo tanti anni a divertire nuovi e vecchi spettatori (c’è chi l’ha visto oltre dieci volte!). Sapevamo che i nostri lavori erano fuori concorso per entrambi i premi, ma questo non toglieva di provare l’immancabile batticuore per la gara, ancor più proprio perché eravamo coinvolti anche come organizzatori. Luciano era implacabile più che mai, pretendeva il massimo e si irritava se non sempre eravamo all’altezza, così come avrebbe voluto e per quanto lui, davvero un grande Maestro, ci aveva preparati. Sembrava distaccato, assolutamente intaccabile dalle emozioni della prova; era sempre pronto a riprenderti energicamente, ma altrettanto pronto ad esaltarti nel momento in cui facevi del teatro un’arte. Devi saper controllare ogni impulso per poter tirar fuori e far provare davvero le emozioni, sosteneva. Capii subito che aveva ragione, anche se, a volte, gli dicevo che sì, andava bene la professionalità, ma anche la passione… E lui: Se tu avessi la necessità di un intervento chirurgico, andresti dal chirurgo che opera con professionalità o da quello che lo fa per passione? Certo unire, come lui ci ha insegnato, le due cose… Torniamo al Festival, torniamo alle corse continue che questo significa, anche se noi, rispetto alle altre Compagnie, non arrivavamo da lunghi viaggi. Ma dal viaggio della fantasia, quello sì. E poi a tavola, la domenica, tra uno spettacolo e l’altro, era una fatica! Non mangiare troppo.. non si recita con lo stomaco pieno… non essere la solita golosa… non fare la Fata grassa grassa… Sì, lo sapevo, lo so. Ma rinunciare a certe leccornie…

Anche questo è il Festival! 

Renata Rebeschini

Compagnia Teatro della Gran Guardia

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