Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS

Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS Padova

TESTIMONIANZA BARBIERI

Quando Peter Pan portò Wendy nell’Isola che Non C’è lo fece nell’intenzione di trovare una mamma che raccontasse le storie a tutti i ragazzi smarriti che la abitavano. E l’Isola che Non C’è continua ad alimentare la fantasia e il richiamo di un luogo di eterna fanciullezza, abitato da orfani chiassosi e affamati di storie al quale risponde il bambino eterno che c’è in ciascuno, al di là dell’età mortale. È in questa mappa che colloco il Festival di Teatro per Ragazzi di Padova: un atollo nel quale l’idea dell’infanzia si rinnova annualmente attraverso il fare e il narrare di cantori e attori. Se è vero che i bambini sono fatti di fiabe, che le storie salvano la vita, che la fantasia è il pane dell’anima, allora questo è un posto davvero magico. Reale e magico. Fuor di metafora: sono vent’anni che conosco il Festival, grazie all’incontro con Luciano, Renata e Micaela. Che assisto e partecipo al rinnovarsi del desiderio di tenerlo vivo, vero, vicino al suo pubblico. Un pubblico fedele e affezionato, che riempie ogni volta la sala desideroso di entrare nel sogno della scena. Un pubblico dove genitori e bambini divengono pari agli abitanti dell’Isola che Non C’è, con gli occhi sgranati e le labbra socchiuse, rapiti dalle fiabe di sempre rinnovate da Wendy. Si diventa tutti un po’ orfani a teatro, per ritrovarsi stretti e vicini in quell’abbraccio che è l’evento comunitario e fantastico dello spettacolo. Incontrare il pubblico e raccogliere le sue emozioni e piogge di battimani e grazie e ancora grazie, è il regalo più bello per chi ha la fortuna di fare tappa qui. Un pubblico che conosce la forza e il potere del teatro, soprattutto quello per l’infanzia. Nonostante la tv. Nonostante la playstation. Nonostante il chiasso della babele di messaggi e di mode a ritmi ultraveloci. La scommessa del Festival mi sembra sia stata da sempre quella di restituire il tempo lento dell’incontro in uno spazio fantastico, protetto, ben accudito, custodito.  Nonostante le amministrazioni che cambiano. Nonostante i tagli finanziari alla cultura. Nonostante la scomparsa di Luciano. C’è una forza, quella della passione e della tenace professionalità che permette di resistere. Nonostante. Che consente di continuare, di progettare, di tenere vivo il sogno.

Grazie Renata. Grazie Micaela.

Silvia Barbieri,

una delle tante Wendy volate all’Isola che Non C’è

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