Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS

Teatro Ragazzi G. Calendoli ONLUS Padova

TESTIMONIANZA ZAMENGO

OMAGGIO A Luciano Castellani

LUCIANO CASTELLANI E IL SACRO GIUDIZIO DEL BAMBINO.

Nell’ormai lontano 1997 ci proponemmo alla Giuria per partecipare al XVII Festival nazionale del Teatro per i Ragazzi, “Premio Piccoli Spettatori”, con lo spettacolo La Corona Rubata di Raffaella Panichi. Quattordici giovani artisti che per l’eccitazione di trovarsi in tournèe, si scatenarono nella bella città di Padova, non solo durante l’unica prova su palco, che allora era concessa alle compagnie, ma soprattutto durante la notte, lungo i portici e attraverso le piazze della città, cantando e ballando come delle matricole e facendo il classico “casino” nell’albergo, come giovani menestrelli che si trovano inaspettatamente catapultati in una manifestazione importante! Ricordo che fui positivamente colpita da questa particolarità: invitare da Roma un gruppo così numeroso significava una esposizione economica e organizzativa non indifferente e chi l’aveva deciso doveva avere un bel coraggio e un occhio lungo. Conoscendo solo al nostro arrivo Luciano Castellani, promotore del Festival, ne ebbi piena conferma. Luciano preparava la manifestazione per tutto l’anno, non voleva propinare ai suoi piccoli e affezionati spettatori favole mediocri, improvvisate o poco educative, era intento in una delle più nobili e titaniche delle operazioni possibili, considerato il tempo che un bambino d’oggi passa davanti alla TV: preparare lo spettatore di domani. Luciano Castellani però non manipolava una materia sconosciuta, conosceva bene il fascino e la magia che il teatro emana: di fronte a tanti piccoli occhi, ogni anno, l’incantesimo prendeva forma. I suoi piccoli spettatori assistevano rapiti e partecipi all’evento, parteggiando attivamente per l’una o per l’altra favola, ridendo, piangendo, alzandosi per fare la pipì, eppure giungendo al termine assumendosi la responsabilità più grande: decretare il vincitore, a loro insindacabile giudizio. Ed era questo il giudizio cui Luciano Castellani ha dedicato più tempo, sia per coltivarlo nella sua forma più autonoma, consapevole, sia cercando di convincere gli adulti che questo fosse il giudizio più vero, perché libero da condizionamenti, pregiudizi, e soprattutto perché motivato dall’istinto del coinvolgimento emotivo, senza troppe mediazioni intellettuali, quell’istinto di cui il Teatro da sempre nutre e si nutre. Nacque tra di noi un rapporto di simpatia e di stima fatto anche di critica e suggerimenti, ci si accalorava su certi passaggi, certe terminologie e contenuti, e la nostra amicizia si cementò grazie anche a qualche incontro a Roma dove lui, inflessibile come sempre, veniva a visionare i possibili concorrenti. La passione e la dedizione incondizionata di Luciano sembrava a volte rivendicare una posizione pionieristica, una proprietà quasi esclusiva della giovane capacità di partecipazione dei giovanissimi padovani, attraverso un orgoglio sincero e bonario. Le manifestazioni straordinarie che assieme alla iniziative didattiche e culturali, richiamavano docenti di valore nostrano e internazionale, hanno dimostrato che quell’orgoglio aveva ben ragion d’essere, un orgoglio ereditato con esemplare rigore dalle sue collaboratrici: Renata e Micaela che continuano, malgrado mille difficoltà, a seguire e promuovere . Per altre due volte partecipammo alla manifestazione: nel 2000 con C’ERA UN’ALTRA VOLTA CENERENTOLA di Angelica Alemanno e Renata Zamengo che vinse il premio “La Rosa d’Oro” e nel 2002, quando Luciano ci aveva ormai lasciati, con LA NOTTE DEI GIOCATTOLI di Dacia Maraini, testo che, nel 1999, aveva vinto il Premio Piccoli Spettatori. Le nostre partecipazioni al Festival si conclusero quell’anno. Non so se fu il destino a decidere, so solo che questo periodo esaltante e creativo che intrecciava la nostra Compagnia agli eventi padovani subì un rallentamento destinato a sfiancare la nostra voglia di produrre nuove favole, portandoci ad uscire di scena come, in un certo senso, Luciano Castellani.

Ciao Luciano.

Renata Zamengo

Direttore artistico della Compagnia teatrale Acqua Alta di Roma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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